La trasformazione digitale e i cambiamenti del comportamento d'acquisto dei consumatori post Covid.
“La pandemia e il lock down, hanno drasticamente modificato o accelerato il cambiamento dei comportamenti dei consumatori.”
Questa frase ormai la sentiamo ripetere da mesi. Ma come sono cambiati i consumatori? in che direzione devono andare le aziende per affrontare le sfide del futuro? Come i brand devono adeguarsi a questo cambiamento?
Queste sono le vere domande alle quali dobbiamo dare una risposta per adeguare la customer experience e la user experience al nuovo modello di marketing e comunicazione che ci si prospetta davanti.
In questo articolo troverai alcuni spunti sulle ricerche condotte da Google e Aziende preposte sulle nuove abitudini e soprattutto una guida su come impostare o migliorare la presenza online in funzione del repentino cambiamento.
Le nuove tendenze di ricerca
Le abitudini delle persone sono cambiate e così anche le loro ricerche su Google. Le migliaia di ricerche effettuate in Europa, Medio oriente o Africa evidenziano che la normalità continua a evolversi. Cambiano le esigenze e le abitudini e sempre più ci si affida alle ricerche online per trovare ispirazione, risposte, tendenze, nuove abilità.
Abbiamo assistito dunque ad un’esponenziale crescita delle ricerche legate al “take away” o alla “consegna a domicilio” per lo più durante il fine settimana, ma anche a nuove competenze “come tagliare i capelli” (UK), oppure ancora “come creare una palestra in casa” (Spagna) o "idee/ispirazioni per un nuovo bagno" (Germania).
I cambiamenti hanno influenzato abitudini consolidate come quelle di recarsi quotidianamente al lavoro, lasciando quindi ampio spazio alle ricerche su Amazon o su Google di “Scrivania alta regolabile” (Svezia) oppure “sedia comoda da ufficio" (Francia).*
Imprescindibile dunque, per un’azienda o un brand, adeguarsi a questi cambiamenti e dotarsi di competenze digitali o di strumenti digitali che aiutino i team a gestire al meglio e rapidamente le buyer personas e le specifiche e nuove esigenze.
Un’altra tendenza emersa dallo studio condotto dal Team Google ha messo in luce una nuova filosofia di vita a cui stanno approcciando i consumatori: lo “Slow Living”.**
Questa tendenza è cresciuta esponenzialmente sul canale YouTube facendo emergere una nuova modalità di comportamento delle persone.
La ricerca mondiale mostra come nel giro di un anno le visualizzazioni di video con aggiunta nel titolo “slow living” sia più che quintuplicata.
Ma cosa significa "slow living" e come un’azienda o un brand deve trarre beneficio da questo trend?
“Slow living” o “relaxing video” o “chillax music” sono un chiaro segnale di come le persone abbiamo l’esigenza di dedicarsi delle pause, di tornare ad un concetto di vita semplice, fatto di “suoni bianchi” che diano pace alla mente e benessere al corpo, video lunghi composti da immagini di luoghi naturali e incontaminati.
Trarre beneficio da questo trend potrebbe essere un buon modo di avvicinarsi alle reali esigenze del pubblico e dare un chiaro segnale alle buyer personas di un brand o un’azienda che rispecchia i nuovi valori ed è reattiva ai cambiamenti.
Come adeguarsi al cambiamento? Attraverso una buona strategia di content marketing e social media marketing che includa anche questo “concept” e che aiuti rapidamente i potenziali clienti a trovare ispirazione e risposte alle loro domande e necessità.
Com'è cambiato il comportamento d’acquisto?
La vastità delle informazioni a disposizione degli utenti rende il processo d’acquisto sempre più complesso. Il 54% dei consumatori italiani dichiara di trovare difficoltà nel reperimento online dei prodotti di cui ha necessità o desiderio.
Sempre più difficile è anche identificare con esattezza il processo che intercorre tra il primo touchpoint del potenziale cliente e il brand e la successiva fase d’acquisto (Messy Middle***).
Infatti è certamente possibile identificare con esattezza su quale annuncio il potenziale cliente ha cliccato, che pagine di prodotto ha visitato del sito, ma non è altrettanto possibile sapere con quanti altri siti ha confrontato il prodotto o servizio o se ha poi consultato altri blog per trovare alternative valide.
La certezza è che il web si sta trasformando sempre più in uno strumento di confronto, ma se fino al 2009 l’interesse di ricerca su un prodotto o servizio richiesto al motore di ricerca era “economico”, oggi l’interesse riguarda termini come “migliore”.
Stiamo assistendo dunque ad un cambiamento epocale sul “search intent” (intento di ricerca). Dunque se prima internet veniva utilizzato con un search intent di paragone sul prezzo, oggi assistiamo ad una ricerca ben più ampia e libera da interpretazioni che include qualità, notorietà, prestazioni e/o valore.
In questo contesto l’approccio marketing con utilizzo delle neuroscienze diventa un elemento fondamentale e indispensabile per creare una comunicazione persuasiva e vincente.
Ci sono infatti 4 bias cognitivi che, più di altri, influenzano il comportamento d’acquisto dei consumatori. Questi sono:
- Prova Sociale: consigli e recensione di altri
- Bias Scarsità e urgenza: un prodotto o un servizio è più desiderabile se non sempre disponibile o di disponibilità limitata
- Bias di autorità: opinione di un esperto o di una fonte autorevole
- Potere della gratuità: un buono, un regalo o un servizio incluso a fronte di un acquisto.
L’efficacia di alcuni di questi bias varia a seconda della categoria merceologica del brand e del suo utilizzo nel contesto.
Quali cambiamenti saranno permanenti?
Alcune delle nuove abitudine e dei nuovi comportamenti d’acquisto si consolideranno nel lungo periodo e ci sono alcune tendenze di consumo che hanno tutte le carte in regola per diventare le protagoniste del futuro. Conoscere queste tendenze porta vantaggio alle attività di brand e aziende che possono così adeguare la propria strategia di content marketing su blog, social network o advertising.
Ad esempio, analizzando i volumi di ricerca è emerso che le keyword contenente il termine “idee” sono state molto più cercate rispetto al passato (2021 vs 2020/2019).
“Idee ricette light”, “Idee per cena”, “Idee giardino”, “Idee ristrutturazione bagno”, “Idea salvaspazio” hanno volumi molto elevati su cui ha senso investire con articoli o altre attività di digital marketing per attirare l’attenzione del potenziale cliente e fornire le giuste risposte al momento giusto.
Essere veloci e utili è indubbiamente la sfida alla quale le aziende sono chiamate a rispondere, dimostrando la capacità di essere la migliore risposta alla ricerca dei consumatori.
Un’altra analisi di Google/Euroconsumers ha fatto luce sulla volontà crescente del consumatore di avere da parte dei brand e delle aziende molta più trasparenza sulla modalità di utilizzo delle informazioni personali.
I consumatori hanno il diritto di sapere dove e come vengono utilizzati i propri dati e si aspettano che gli annunci online rispettino la loro privacy.
Dinamicità, flessibilità, utilità e trasparenza sono mandatories alle quali attenersi per impostare così la migliore strategia di digital marketing, che metta al centro il cliente e i suoi bisogni.
Le nuove tecnologie digitali come asset strategici.
In questo panorama dove il cambiamento è repentino e incostante, il ruolo delle Agenzie di Digital Marketing diventa estremamente strategico per individuare le attività di marketing su cui concentrare gli effort.
Tra le nuove tecnologie che devono essere implementate per aiutare i team nelle sfide quotidiane troviamo la marketing automation. Le piattaforme All-in-One che ti permettono così di analizzare il comportamento degli utenti sui siti web, di personalizzare il messaggio all’interno della strategia di email marketing, di monitorare le advertising e capire in tempo reale le KPI e il ROI, sono di vitale importanza per adeguarsi ai cambiamenti e non perdere quote di mercato.
Come individuare la giusta piattaforma? Puoi trovare in questo articolo alcuni suggerimenti sulle migliori tecnologie per innovare il modello di business, ma la scelta della migliore piattaforma merita la giusta analisi, per evitare dispersioni di tempo e imposizioni che i team non vedrebbero di buon occhio.