Fare Inbound Marketing significa mettere il cliente al centro, attirandolo con le "risposte giuste" alle "sue domande", nel "momento giusto".
È un po’ come “corteggiare” una persona.
Pensa a quando nasce una relazione fra due persone… la cosa nasce gradualmente, prima ci si guarda, ci si studia, ci si conosce, si approfondisce e poi si sceglie e si...
Produrre contenuti di valore, in grado di creare una relazione con il potenziale cliente (detto anche Lead), significa comprendere e interpretare quali sono i suoi interessi, cosa cerca, quali problemi riscontra, quali sono le sue esigenze, quali difficoltà di comprensione ha (o potrebbe avere), come parla...
Le soluzioni che gli puoi offrire sono molteplici e servono ad aiutarlo nel suo percorso di maturazione, dal problema verso la soluzione.
Ad esempio: se la tua azienda vende mangimi per cavalli, puoi aiutarlo a elaborare un programma alimentare sano in funzione delle attività che il suo cavallo dovrà sostenere. È diverso se il cavallo fa passeggiate nei boschi, rispetto ad un agonista che tutte le domenica affronta il campo di gara nel salto a ostacoli.
Il difetto della pubblicità sta nel fatto che il messaggio o la campagna, hanno una durata limitata nel tempo, ovvero sono visibili al potenziale pubblico interessato, solo nel periodo in cui sono "LIVE". Non è certo che il cliente veda la pubblicità nel momento del suo bisogno.
L'inbound invece, punta a farti trovare, ad esempio sui motori di ricerca, quando è il cliente che cerca una soluzione, nel momento del suo bisogno.
Con contenuti utili e interessanti è possibile trasformare un contatto “freddo” (ad esempio un utente che cerca su Google o sta scorrendo la bacheca di Facebook) in un “lead caldo”, ovvero un potenziale cliente interessato al prodotto perché è consapevole della sua reale utilità.
La parola Inbound Marketing indica la modalità di fare marketing centrata sull'essere trovati da potenziali clienti, in contrasto alla pubblicità detta anche outbound marketing, che è imperniata su un messaggio che ha la funzione unica di catturare l’attenzione del cliente per spingerlo a comprare.
Questa modalità, detta anche Interruption Marketing, che tende ad interrompere le persone che stanno facendo altro, ha perso molta della sua efficacia, perché rischia di finire nel dimenticatoio" o diventare fastidiosa.
L’inbound invece serve a creare una relazione, un rapporto di fiducia con le persone.
C'è un altro aspetto molto importante da non sottovalutare, mi riferisco ai dati, ovvero alla possibilità per un imprenditore di misurare se i soldi che spende per vendere prodotti e servizi portano risultati oppure no (quello che in gergo si chiama ROI, ritorno sull'investimento.
La pubblicità è difficilmente misurabile poiché si "spara nel mucchio" e poi si misurano le vendite, il fatturato.
Con una strategia inbound invece, l'obiettivo principale è la creazione del contatto, ovvero la generazione di informazioni che servono a comunicare e costruire una relazione e anche a vendere.
Tornando all'esempio del mangime per cavalli, se la "guida all'alimentazione sana del tuo cavallo" fosse (ad esempio) un eBook o una videocorso che puoi vedere solo se ti registri con un indirizzo email, gli interessati lascerebbero volentieri i propri dati per potervi accedere.
Utilizzando poi un CRM per comunicare regolarmente ed in modo intelligente, si ottiene un duplice risultato:
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