Inbound Marketing: l’opposto della pubblicità!
Fare Inbound Marketing significa mettere il cliente al centro, attirandolo con le "risposte giuste" alle "sue domande", nel "momento giusto".
È un po’ come “corteggiare” una persona.
Pensa a quando nasce una relazione fra due persone… la cosa nasce gradualmente, prima ci si guarda, ci si studia, ci si conosce, si approfondisce e poi si sceglie e si...
Produrre contenuti di valore, in grado di creare una relazione con il potenziale cliente (detto anche Lead), significa comprendere e interpretare quali sono i suoi interessi, cosa cerca, quali problemi riscontra, quali sono le sue esigenze, quali difficoltà di comprensione ha (o potrebbe avere), come parla...
Le soluzioni che gli puoi offrire sono molteplici e servono ad aiutarlo nel suo percorso di maturazione, dal problema verso la soluzione.
Ad esempio: se la tua azienda vende mangimi per cavalli, puoi aiutarlo a elaborare un programma alimentare sano in funzione delle attività che il suo cavallo dovrà sostenere. È diverso se il cavallo fa passeggiate nei boschi, rispetto ad un agonista che tutte le domenica affronta il campo di gara nel salto a ostacoli.
Fornire le risposte giuste, nel momento giusto.
Il difetto della pubblicità sta nel fatto che il messaggio o la campagna, hanno una durata limitata nel tempo, ovvero sono visibili al potenziale pubblico interessato, solo nel periodo in cui sono "LIVE". Non è certo che il cliente veda la pubblicità nel momento del suo bisogno.
L'inbound invece, punta a farti trovare, ad esempio sui motori di ricerca, quando è il cliente che cerca una soluzione, nel momento del suo bisogno.
Con contenuti utili e interessanti è possibile trasformare un contatto “freddo” (ad esempio un utente che cerca su Google o sta scorrendo la bacheca di Facebook) in un “lead caldo”, ovvero un potenziale cliente interessato al prodotto perché è consapevole della sua reale utilità.
La parola Inbound Marketing indica la modalità di fare marketing centrata sull'essere trovati da potenziali clienti, in contrasto alla pubblicità detta anche outbound marketing, che è imperniata su un messaggio che ha la funzione unica di catturare l’attenzione del cliente per spingerlo a comprare.
Questa modalità, detta anche Interruption Marketing, che tende ad interrompere le persone che stanno facendo altro, ha perso molta della sua efficacia, perché rischia di finire nel dimenticatoio" o diventare fastidiosa.
L’inbound invece serve a creare una relazione, un rapporto di fiducia con le persone.
Marketing con i Dati
C'è un altro aspetto molto importante da non sottovalutare, mi riferisco ai dati, ovvero alla possibilità per un imprenditore di misurare se i soldi che spende per vendere prodotti e servizi portano risultati oppure no (quello che in gergo si chiama ROI, ritorno sull'investimento.
La pubblicità è difficilmente misurabile poiché si "spara nel mucchio" e poi si misurano le vendite, il fatturato.
Con una strategia inbound invece, l'obiettivo principale è la creazione del contatto, ovvero la generazione di informazioni che servono a comunicare e costruire una relazione e anche a vendere.
Tornando all'esempio del mangime per cavalli, se la "guida all'alimentazione sana del tuo cavallo" fosse (ad esempio) un eBook o una videocorso che puoi vedere solo se ti registri con un indirizzo email, gli interessati lascerebbero volentieri i propri dati per potervi accedere.
Utilizzando poi un CRM per comunicare regolarmente ed in modo intelligente, si ottiene un duplice risultato:
- misuri il ritorno sull'investimento
- hai dei contatti a cui proporre prodotti e servizi
Se vuoi saperne di più su cosa è e a cosa serve l'inbound marketing, ... approfondisci qui.